domenica 15 aprile 2018

Architetture in terra cruda del Friuli, recensione al libro di Ganis e Fiappo


Qualcuno penserà, dopo aver letto il lungo titolo di questo libro, che sia necessario un break coffe. In realtà il titolo è presentato nella versione di altre due lingue, perciò il tutto risulta lungo da leggere. 
Parete con la tecnica del graticcio a Topolò. Fotografia di Giovanni Carlo Fiappo 

La traduzione dalla lingua italiana a quella friulana e a quella inglese è stata indicata in copertina perché solo alcune parti dell’interessante volume sono in queste altre due lingue. Il titolo è, infatti: “Architetture in terra del Friuli. Tipologie, tecnologie, materiali: 20 anni di ricerche. / Architeturis di tiere in Friûl. Tipologjiis, tecnologjiis, materiâi: 20 agns di ricercjis. / Earthen architecture in Friuli. Typologies, technologies, materials: 20 years of researchs”. Curatori dell’opera singolare sono Giorgio Ganis e Giovanni Carlo Fiappo. Il primo è architetto, mentre il secondo è Ispettore Onorario della Sovrintendenza Archeologica.
Come è segnato in quarta di copertina il libro analizza la tecnica costruttiva della terra cruda. È una tecnica antica come il mondo. Ossia mediante l’utilizzo di mattoni essiccati e non cotti, detta “adobe”. È una tecnica costruttiva collegata al territorio, non fosse altro perché la cava d’argilla per il mattone a secco si trova nelle vicinanze dell’edificio in costruzione. Un secondo gruppo di edifici, come spiega in modo esemplare il professor Mauro Bertagnin, dell’Università di Udine, è costituito da una struttura a graticcio ligneo riempito di impasto di terra mescolata a paglia (torchis). Ci sono infine le case rurali edificate mediante l’uso di mattoni di terra cruda non formati (o formati in modo veloce ed approssimativo) e messi in posa in modo contrapposto e compresso (bauge-cob). Queste sono le originali varianti tecnologiche evidenziate dalla ricerca sul campo.


 Lumignacco - parete in bauge-cob, con laterizi pressati e livellati senza l'ausilio di casseri. Fotografia di Giovanni Carlo Fiappo 

La pubblicazione si è avvalsa del contributo della Provincia di Udine. L’aiuto della Società Filologica Friulana e dell’Università di Udine è ben segnalato nel DVD allegato al testo. È per tale motivo che nelle prime pagine del volume trovano spazio in forma trilingue (friulano, italiano e inglese) gli interventi di Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine e di Federico Vicario, presidente della Società Filologica Friulana. Fontanini intitola il suo contributo “Ancje in Friûl si fasevin sù cjasis in tiere” (Anche in Friuli si costruivano le abitazioni in terra). Vicario, con “Tiere furlane” (Terra friulana) propone un titolo e un saggio introduttivo incentrato sul lessico fondamentale della “marilenghe” (lingua madre), ossia il friulano.
La lingua inglese viene utilizzata per alcuni “summary” (sunti) iniziali per ogni parte del volume, oltre che per la traduzioni complete delle sezioni introduttive, inclusa la Prefazione dei curatori stessi. Le ricerche dei due curatori sono state ampliate con la collaborazione di altri professionisti e con il coinvolgimento dell’Università di Udine, come già accennato.
La prima parte del libro mostra alcuni saggi sul tema delle costruzioni con la terra cruda in Friuli e in altri luoghi del globo, dalla preistoria ai tempi nostri. È diventata di attualità nel solco della bioarchitettura (cioè dell’insieme di discipline architettoniche fondate su comportamenti corretti nei confronti dell’ecosistema) e dell’edilizia a chilometro zero.
Risano, pareti con mattoni in terra cruda, essiccati al sole. Fotografia di Giovanni Carlo Fiappo 

Nella seconda parte del volume, ricco di fotografie, carte geografiche e disegni progettuali, sono raccolte oltre 40 schede di edifici studiati. Il materiale di ricerca si divide in tre gruppi. La prima serie di 5 costruzioni è stata esaminata in forma approfondita e consultabile anche nel DVD allegato, nelle forme linguistiche della popolazione intervistata: friulano e sloveno di Resia e delle Valli del Natisone. Queste interviste sono state raccolte da Giovanni Carlo Fiappo, mentre la realizzazione del DVD si deve al professor Mauro Bertagnin, dell’Università di Udine.
Catocis di Codroipo, muro con mattoni in terra cruda. Fotografia di Giovanni Carlo Fiappo 

Altri edifici sono stati sondati più sommariamente, con la produzione di 24 materiali di rilevazione. Qui possiamo trovare varie schede tecniche e altre testimonianze orali, data la assoluta mancanza di altre fonti documentarie. Si ricorda che la ricostruzione del Friuli, dopo il disastroso sisma del 1976, ha spazzato via, in alcuni casi, l’antico modo di costruire.
Ecco l’elenco dei luoghi del Friuli sondati nelle ricerche e menzionati nel volume: Savorgnano del Torre, Val Resia, Topolò, Lumignacco, in provincia di Udine e Tiezzo, in provincia di Pordenone (riprodotti nel video DVD). Poi ci sono altre 24 schede meno dense di informazioni, ma ugualmente significative, sui luoghi di: Ludaria, Valpicetto, Casera Cimadors, Val Rauna di Ugovizza, Illegio, Vergnacco, Cividale del Friuli, Risano, Percoto, Clauiano, San Vito al Torre, Aiello del Friuli, Tapogliano, Fiumicello, Cervignano, Palmanova, Gonars, Codroipo, Teor (in provincia di Udine), Le Fratte, Cimpello, Maron, San Cassiano del Livenza (in provincia di Pordenone).
Gli ultimi siti citati si riferiscono al ricordo delle fonti orali sulle costruzioni di terra e riguardano le località di: Cassaso, Tolmezzo, Taipana, Farla, Savorgnano del Torre, Pagnacco, Udine, Chiasottis, Persereano, Gonars, Casali Franceschinis, Ronchis, Goriciza e Sedegliano (in provincia di Udine) e Valvasone e San Lorenzo (in provincia di Pordenone). I curatori si premurano di scrivere che quelle citate sono le sole località da loro indagate, senza escludere che ve ne siano altre nelle stesse provincie o nel resto del Friuli Venezia Giulia. 
Gli interessanti contributi di questo volume, in conclusione, sono opera di: Mauro Bertagnin, Désirée De Antoni, Elena Feruglio, Giovanni Carlo Fiappo, Pietro Fontanini, Giorgio Ganis, Federico Vicario e Federico Zendron.
La copertina del volume
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Giorgio Ganis, Giovanni Carlo Fiappo (a cura di), Architetture in terra del Friuli. Tipologie, tecnologie, materiali: 20 anni di ricerche. / Architeturis di tiere in Friûl. Tipologjiis, tecnologjiis, materiâi: 20 agns di ricercjis. / Earthen architecture in Friuli. Typologies, technologies, materials: 20 years of researchs, Milano – Udine, Mimesis, 2016, pagg. 162, varie fotografie b/n + DVD.

Riferimenti nel web

Architetture in terra del Friuli, on-line dal 2 settembre 2016. Da questo blog sono tratte alcune fotografie del servizio attuale.
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Servizio giornalistico, di ricerca e di networking a cura di Elio Varutti e Sebastiano Pio Zucchiatti.
Fotografie dal sito web "Architetture in terra del Friuli" e di Leoleo Lulu, che si ringraziano per la pubblicazione e diffusione nel presente blog.


Udine, la vetrina di una libreria in Via Piave nel 2016, in occasione della uscita del libro di Ganis e Fiappo

Giorgio Ganis, in una foto di Leoleo Lulu, 2018

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