venerdì 27 gennaio 2017

Giornata della Memoria 2017 a Udine sud

Si è svolta il 26 gennaio 2017 la manifestazione per la Giornata della Memoria organizzata dalla Parrocchia di San Pio X a Udine, alle ore 20,30.
Elio Varutti, Federico Pirone, Giorgio Ganis e Tiziana Menotti. Fotografia di Leoleo Lulu

Ha aperto i lavori dell’incontro don Paolo Scapin, parroco di San Pio X, per ricordare l’orrore della deportazione degli ebrei nei campi di concentramento nazisti e affermare il principio del dialogo e del gesto di umanità. All’evento erano presenti Antonino Pascolo, presidente dell’Associazione Alpini di Udine sud e Germano Vidussi, presidente dell’Associazione Insieme con Noi. Tali organismi, attivi nella parrocchia, hanno collaborato alla buona riuscita del convegno.
L'intervento di don Paolo Scapin, parroco di San Po X. 
Fotografia di Leoleo Lulu

Federico Pirone, assessore alla Cultura del Comune di Udine, ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale, per un incontro nato dalle organizzazioni del territorio ed inserito volentieri nel programma delle iniziative del Comune per la Giornata della Memoria 2017, che sono state numerose ed articolate.
Ha portato il suo saluto ufficiale anche Marco Balestra, presidente dell’Associazione Nazionale ex Deportati Politici (ANED) di Udine, che ha voluto presentare e commentare i dati recenti di un’indagine sulla Shoah e sulla persecuzione degli ebrei al numeroso pubblico, composto da oltre 150 presenti.
La prima relazione del convegno, tenuta dall’architetto Giorgio Ganis, ha evidenziato, con molte significative immagini, i luoghi degli ebrei a Udine dal 1300 ad oggi. Si va dal piccolo cimitero di vicolo Agricola, funzionante dal 1405 ai primi anni del Settecento, fino alla località di Chiavris (capre, in friulano). 
Il toponimo stesso deriva dalla famiglia ebraica dei Caprileis, che gestiva in zona una locanda, un banco feneratizio ed un negozio. Il pubblico in sala ha seguito con grande interesse questa parte dell’incontro, che si è concluso con l’elenco delle sinagoghe o stanze di culto ebraico della piccola comunità di Udine, che nell’Ottocento sfiorò i 150 aderenti, mentre nel 1949 erano in 37.
Marco Balestra, Giorgio Ganis e Tiziana Menotti. 
Fotografia di Leoleo Lulu

Molte diapositive sono state mostrate da Elio Varutti, che ha presentato il tema della “Shoah dongje les cumieres di Baldassarie. Deportazione e campi di concentramento. Luoghi e storie 1943-1945”.
“Secondo i dati del 2016 di Mauro Tabor – ha detto Varutti – la deportazione nei lager dalla Risiera di San Sabba a Trieste, fulcro del concentramento nell’Adriatisches Küstenland, avendo colpito anche l’ebreo “misto”, ossia l’assimilato e il discendente da individui di altra fede, rintracciabile dalla sola evidenza del cognome, la cifra complessiva degli internati va oltre le 1200 persone. Considerate che gli ebrei a Trieste, nel 1938, ammontavano a oltre 6000 unità, tra le quali letterati, pittori, scienziati, medici e amministratori d’aziende. Solo 1500 sono i sopravvissuti e rientrati”.
“Nel 1944 – ha concluso Varutti – vengono arrestati quattro ebrei di Udine dalle Waffen SS, come ha riportato Pietro Ioly Zorattini. Tra di essi c’è il barone e senatore Elio Morpurgo (1858-1944), prelevato ultraottantenne e ammalato in ospedale il 26 marzo 1944. Deportato e morto per strada”.
Nella terza relazione, opera della dottoressa Tiziana Menotti, ha illustrato la vicenda del Campo di concentramento fascista di Gonars, attivo dal 1942 all’8 settembre 1943. Vi furono deportati fino a 6.500 prigionieri politici antifascisti della Slovenia e della Croazia. Circa 500 di loro, compresi certi bambini, vi trovarono la morte a causa della fame, del freddo e delle malattie. Anche la Menotti nella illustrazione del suo argomento si è avvalsa di varie immagini, come per altri autori, frutto di una ricerca nel territorio.
Dibattito col pubblico. Tra gli intervenuti: Guerrino Cecotti, di Baldasseria. Foto di Elio Varutti

Durante l’incontro sono state proiettate e commentate alcune immagini del filmato documentario “Cercando le parole” di Paolo Comuzzi e Andrea Trangoni, del 2013. Il cortometraggio è sugli aiuti dati dalle donne friulane ai deportati che transitavano nei vagoni piombati sui treni diretti verso i lager nazisti.
Nel dibattito che è seguito sono intervenuti Alessandra Kersevan, autrice della prima indagine sul Campo di concentramento di Gonars. Poi ha parlato Guerrino Cecotti, di Baldasseria, per ringraziare gli organizzatori dell’evento e ricordare il valore della conoscenza per evitare gli errori del passato. Ha voluto portare la sua solidarietà Mohamed Hajib, imam di Udine.
Nell’atrio della sala parrocchiale, dove si è tenuta la riunione, era esposta una piccola mostra fotografica sui temi sviluppati dai tre relatori: Giorgio Ganis, Elio Varutti e Tiziana Menotti.
L’incontro si è concluso con un minuto di silenzio per ricordare le vittime della Shoah, come ha richiesto il parroco don Paolo Scapin.
Fotografia di Elio Varutti

Commenti nel web
Il signor Claudio Romano, di Udine ha scritto questo messaggio in Facebook il 27 gennaio 2017: “Caro Elio, complimenti per la serata "Ebrei a Udine" arricchita dalle vostre ricerche e dalla documentazione raccolta: veramente di alta qualità. Serata doverosa verso chi ha sofferto e verso chi non si è voltato dall'altra parte. Serve a non dimenticare le abiezioni dell'uomo, ma anche a ricordare la generosità di tanta parte di umanità, semplice e altruista, che a proprio rischio ha testimoniato fratellanza e condivisione”.

Riferimenti nel web

Cercando le parole / trailer, di Paolo Comuzzi e Andrea Trangoni, 2013.

Il pubblico in sala. Fotografia di Elio Varutti

Fotografia di Leoleo Lulu, che si ringrazia per la concessone alla diffusione delle immagini 


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