domenica 6 settembre 2015

Attilio Anelli Monti fotografo mosaicista

Ecco l’originale biografia del direttore artistico della Società Musiva Veneziana, sorta nel 1876 e chiusa nel 1913. Attilio Giuseppe Giorgio Luigi ANELLI MONTI nacque a Venezia il 10 giugno 1854 (1) da Carlo Michele ANELLI MONTI (Trieste 7 agosto 1824 – Venezia  22 luglio 1896), mosaicista (2)   e maresciallo in congedo del Reggimento di fanteria n. 13 “Maximilian Freiherr von Winpffer” (3). Nel 1858, inoltre, secondo l’Imperial Regio Giudizio di Marina di Pola, Carlo Michele ANELLI MONTI risulta “i.r. (imperial regio) Ufficiale d’Amministrazione di 2.a nella Marina di Guerra” (4), coniugato con Luigia Delfina MARTINI, zia del pittore e incisore Alberto Martini di Oderzo, in provincia di Treviso. 
Attilio Anelli Monti, fotografia di Luigi Anderloni, 1906

Attilio ebbe tre fratelli e una sorella: Enrico (emigrato a Mantova), Emilio (emigrato a Belluno), Giovannina (che sposò il professor Alessandro Augusto Tischer, preside dell’Istituto Tecnico Riccati di Treviso) e Milziade (5). All’età di 69 anni, Attilio morì il 13 febbraio 1924 a Udine (6), in Via dell’Argilla, odierna Via Ferdinando Urli, a quattro passi dal camerino oscuro dei fotografi amatoriali Anderloni (7), sito in Viale Palmanova, al civico numero 64.
La moglie Regina Brasi, che morì di parto, diede ad Attilio otto figli: Luigia Ines (1884-1969), Giulia (1885-1886), Francesca, detta Franziska, o Fanny (1886-1975), Roberto (1889-1951), Carlo (1894-1938), Ida (1895-1951), un’altra Giulia (1897-1912) e Antonietta (1899-1899).

1. Attilio, il primo fotografo ex-mosaicista
Attilio Anelli Monti fu un valente musaicista veneziano, ma forse sarà ricordato nella storia come il primo fotografo professionista proveniente dalle esperienze artistico-artigianali del mosaico. Nell’Annuario del Corriere Fotografico, del 1912 e pure in quello del 1914, è citato esplicitamente nell’Elenco generale dei fotografi d’Italia. È presente a Venezia con questa dizione: “Monti A.A. – San Polo ponte Bernardo, 2195”. Non si sa se Arturo Rossi e Giuseppe Castruccio, cioè i compilatori degli annuari, pubblicati a Milano, l’abbiano inserito nell’ordine alfabetico del secondo cognome di loro iniziativa oppure per sua precisa richiesta.
Com’è l’ambiente culturale di Udine? Diciamo che nella pubblicazione In Friuli. Guida, Gualtiero Valentinis nel 1903 tra le associazioni “di diletto” ne annovera una chiamata “La camera oscura”. Lo stesso autore nella Guida delle industrie e del Commercio del Friuli, redatta nel 1910, compaiono ben 17 atelier fotografici per una città che contava 43 mila abitanti. Gli alberghi della città, oltre a fornire le camere dotate dei servizi igienici, si vantavano di mettere a disposizione del cliente un “camerino oscuro”, tanto si stava diffondendo la fotografia amatoriale. Nel 1908 l’udinese Attilio Brisighelli (1880-1966) aprì il suo stabilimento fotografico.
Intorno al 1910, un altro fotografo ed inventore di ingegnose tecniche fotografiche, con lo studio in Via Carducci, cercava di vincere i problemi burocratici arrecatigli dal doppio cognome. Si tratta di Pietro Saltarini Modotti, lo zio della celebre Tina Modotti, artista, fotografa e rivoluzionaria. Nello stesso periodo Pietro Modotti – che tenne una scuola di fotografia a pagamento – ricevette, tra gli altri, il Diploma di onore e la croce insigne all’Esposizione di Roma per le sue “fotografie artistiche”, come si legge ne «La Patria del Friuli» del 3 gennaio 1910.
Attilio Anelli Monti, Il bagnetto di Lucy, Udine luglio 1908, cartolina non viaggiata, firmata "A. Anelli" in basso a destra. Collezione privata, Udine

Dunque Attilio Anelli Monti è un fotografo professionista, invece i componenti della sua cerchia furono dei volonterosi amateurs, come tanti altri appassionati che si stavano affacciando sulla splendida finestra del mondo delle fotografia. Agivano tra Venezia, Belluno, Treviso e Udine. Il gruppo di Attilio era costituito da Emilio e Milziade (suoi fratelli), dal nipote Edoardo Tischer (figlio della sorella Giovannina, detta Giannì, oppure Gianny), dal genero Luigi Anderloni, nonché dal fratello di costui: Arnaldo Anderloni, di Udine.
Attilio curava pure un vivaio giovanile, costituito dai suoi figli: Roberto (Venezia 30.6.1889-11.8.1951) e Carlo (Venezia 4.5.1894-Padova 2.2.1938), attratto quest’ultimo negli anni 1920-1930 anche dalle sequenze della macchina da presa in 8 millimetri di suo suocero Giuseppe Giacobbi di Udine, dell’esclusivo negozio di ottica.

Attilio Anelli Monti, Lucia Anderloni col ventaglio, cartolina viaggiata il 18 luglio 1911 Udine-Roma. Firmata "A. Anelli Monti" in basso a sinistra. Collezione privata, Udine

2. Il doppio cognome
Come nasce la doppia denominazione del cognome Anelli Monti? Alcune ricerche, oltre a quelle effettuate dallo scrivente presso l’Archivio di Stato di Trieste, sono state condotte dai discendenti, che vivono a Belluno, Padova e in Austria. Il padre di Attilio e di Emilio si chiamava Carlo Michele Domenico ed era nato a Trieste nel 1824 da Maria Eufemia Furlan e da Vincenzo Giuseppe Anelli Monti, “cancellista governiale dell’Eccelso Imperial Regio Governo del Litorale Austriaco-Illirico”, ovvero: cancelliere (8). Costui era figlio di Michele Anelli. Tale avo, “guardiano di sanità provvisorio, senza fisso salario”, nacque verso il 1752 “nella patria di Venezia” e morì a Trieste il giorno 8 gennaio 1825, al numero civico 473. Michele, o Michael o Michelle, secondo la lingua e la grafia di vari documenti, recava, quindi, un solo cognome: “Anelli” (9).
Dal registro parrocchiale della chiesa di S. Maria Maggiore di Trieste si sa che il 18 agosto 1810 risulta il battesimo del primogenito di Vincenzo Giuseppe Anelli Monti, nato il giorno prima (10). All’infante fu imposto il nome di Giovanni Antonio. Nella finestrella del registro intitolata “pater conditio” si può leggere: “Vincentius Josephus Anelli Monti scriba”. Si noti che le parole “Vincentius” e “Monti” sembrano aggiunte in un secondo momento, con la stessa calligrafia; si potrebbe dire che il compilatore le ha fatte stare tra le righe nella stretta finestra del registro. La moglie di Vincenzo Giuseppe è Maria Furlan, figlia di Mattia, nata nel 1791 a Fiume. I coniugi si erano sposati a Trieste (11), nella stessa chiesa il 13 novembre 1809.
Un’indagine approfondita all’Archivio di Stato di Trieste ha consentito di svelare l’arcano del doppio cognome. Vincenzo Giuseppe Anelli Monti, “stande Kancelist (di condizione cancelliere)” (1789?-1836) morì di “Cholera” – ovvero: colera – (12)  il 23 luglio 1836 e abitava in Contrada Fernedo al numero 1663, secondo la citata rubrica Sematismo, ossia: almanacco.
Vero i diciott’anni, quando Vincenzo Giuseppe fu assunto in qualità di scrivano presso il notaio triestino Vincenzo Franul de Weissenthurn, egli firmò molti atti notarili in veste di “testimonio presente” nella forma seguente (13) :
18.8.1806 – Giuseppe Monti
14.7.1807 – Giuseppe Monti
11.8.1808 – Giuseppe Monti
7.11.1809 – Vincenzo Giuseppe Anelli d.o [detto] Monti
9.11.1809 – V.G. Anelli detto Monti
9.12.1809 – Vincenzo Giuseppe Anelli detto Monti
14.12.1809 – Vincenzo G. Anelli d.o Monti
3.1.1810 – V. Gius.e Anelli detto Monti
4.6.1810 – Joseph Monti [atto in tedesco]
20.12.1811 – G. Monti
….

Da questi autografi il secondo cognome (Monti) pare che sia un soprannome, piuttosto che un cognome vero e proprio. Per anni egli sottoscrisse gli atti con un solo nome e un solo cognome. A vent’anni, mise su famiglia e con la data delle nozze (13.11.1809) “regnando Napoleone Imperatore dei Francesi” – Trieste era occupata dalle truppe francesi –, la sua firma sugli atti ufficiali si fece assai precisa: “Vincenzo Giuseppe Anelli d.o [detto] Monti”. Furoreggiava in quel tempo il letterato e poeta classico Vincenzo Monti (1754-1828) e chissà se i compagni di studio del triestino Vincenzo Giuseppe Anelli non abbiano voluto paragonarlo al celebre poeta italiano, con il soprannome di “Monti”, nel clima ossianico del Pre-romanticismo.
Attilio Anelli Monti, Luigi Anderloni, Udine 1908. Cartolina non viaggiata, firmata "A. Anelli" a sinistra. 
Collezione privata, Udine

3. Il ramo austriaco degli Anelli-Monti
Gli aspetti avvincenti del cognome doppio, che ispira nobiltà, non sono finiti qui. Uno zio di Attilio Anelli Monti, tale Antonio, nato a Trieste (14)  il 10 giugno 1819 e morto il 4 settembre 1873 a Czernovitz, in Bucovina, nell’odierna Ucraina, fu colonnello dell’Esercito Imperiale e Reale Austroungarico (15). Egli il 10 gennaio 1868 fu dichiarato nobile austriaco: “Anton Anelli-Monti Edler von Vallechiara”. Secondo il Libro tascabile genealogico delle famiglie dei cavalieri e dei nobili (16), edito nel 1891, egli poteva vantare una illustre ascendenza “napoletana già citata come stirpe nobiliare alla fine del XIII secolo, facendo parte dei seguaci di Corradino di Svevia (…) trasferitasi a Venezia e a Trieste nel XVII secolo”.
I discendenti di tale ramo degli Anelli Monti oggi vivono in Stiria (Austria). Essi mi hanno fornito la documentazione (17) sul figlio di Anton, che si chiamava Olivier Ferdinand (Gross Becskerek/Banat 22.6.1857 – Salisburgo 8.9.1930), anche lui militare di carriera, che il 20 giugno 1901 a Vienna divenne addirittura comandante della Guardia del corpo dell’Imperatore Francesco Giuseppe (“ernannt zum Garden und Rittermeister in der k.k. Ersten Arcièren-Leibgarde, Gardendienst in Wien”).
Museo della Storia Militare di Vienna, La divisa di Olivier Ferdinand Anelli-Monti è a destra. "Uniformen kö Leibgarde und Arcièren-Leibgarde im HGM" by Pappenheim - Special thanks to: Heeresgeschichtliche Museum – Militärhistorische Institut

4. La Società Musiva Veneziana
Attilio Anelli Monti frequentò la Reale Accademia di Belle Arti di Venezia nell’anno scolastico 1868-’69, vincendo a quattordici anni, il secondo premio per la materia di Elementi della figura, insegnata dal professor Napoleone Nani (18). Poi fece il mosaicista, abitò in S. Polo 2145.
Attilio è citato due volte nel saggio su La rinascita del mosaico a Venezia, del 1931. Mosaicista fu il padre Carlo, oltre al figlio Roberto e al fratello Milziade (nato a Venezia il 28.5.1863) “giovane da notare”, secondo il citato saggio del 1931.
Fu proprio un gruppo di giovani mosaicisti emergenti che, nel 1876, fondò la Società Musiva Veneziana, menzionata nell’Enciclopedia universale dell’Arte della editrice Sansoni e nell’Enciclopedia Treccani. Essi erano Raniero Bortolotti, Lorenzo Radi Junior, Attilio Anelli Monti, che dal 1884 ne fu il direttore artistico. La società aveva sede in S. Polo 2195, nel gotico Palazzo Bernardo. Ebbe il Diploma d’onore dal Reale Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti nel 1880. Partecipò a numerose mostre ed esposizioni in patria ed all’estero (19) : Napoli nel 1877, Parigi 1878, Melbourne 1880, Milano 1881, Amsterdam 1893, Anversa 1885, Liverpool 1886, Londra 1888, Torino 1890, Genova 1892, Barcellona 1893 e Murano 1895.  
Chi c’era nella Società Musiva Veneziana? Si trattava di “giovani artisti poveri di mezzi – si legge in un opuscolo (20) stampato a Venezia a nome di B.R. (Bortolotti Raniero?) – che ebbero a lottare con difficoltà ed opposizioni di ogni materia, ma vinsero”. La concorrenza era forte e si chiamava Salviati, nume tutelare del mosaico e dei vetri soffiati di Murano. Le imprese Salviati, anche a capitale inglese (laboratori musivi, forni, vasi fusori, vetrerie e negozi), occupavano decine e decine di lavoratori, compresi “19 fanciulli”. Ricevevano un gran numero di commesse in Africa, America ed Europa.
La Società Musiva Veneziana pure realizzò varie opere di mosaico. Tra le più prestigiose, sotto la direzione di Attilio Anelli Monti, ci sono le lunette per il Duomo di Firenze, su cartoni di Nicolò Barabino, opera del 1886. Si possono menzionare, inoltre, come ha scritto Arturo Santini (21) “le decorazioni di Nostra Signora della Guardia a Marsiglia e i superbi mosaici di Roma pel Monumento a Pio IX”. In effetti anche la critica del Novecento, come nel caso di Carla Faldi Guglielmi, ha scritto degli “splendidi mosaici” nella Cappella di Papa Pio IX, ubicata nell’antico nartece della chiesa di San Pelagio, appartenente alla basilica di S. Lorenzo al Verano. Altri autori come Carlo Bertelli, vanno più a fondo. “Il cosiddetto purismo dei Nazareni è protratto da Ludovico Seitz – ha scritto Carlo Bertelli – nei mosaici della Cappella funeraria di Pio IX nella basilica di S. Lorenzo fuori de Mura in Roma (1870-1876) per i quali sembra ispirarsi agli esempi, non propriamente eccelsi, dell’Overbeck e del Cornelius” (22).
Sempre a Roma, un’opera imponente per dimensioni e per bellezza è L’adorazione riparatrice del mondo cattolico, nella chiesa di S. Gioacchino in Prati. Sulla facciata, sopra la trabeazione, si nota “un grandioso e vivace mosaico” (23) realizzato dalla Società Musiva Veneziana, su disegno di Virginio Monti, del 1898. 
Dirigendo la Società Musiva Veneziana, Attilio Anelli Monti entrò in contatto con vari artisti, come Ettore Tito, Domenico Morelli, Nicolò Barabino, Friedrich Stummel, Enrico Ursella, con la famiglia di Giuseppe Urbani de Gheltof e con quella di Maurizio Camerino, mosaicista. 
Società Musiva Veneziana, Dichiarazione di servizio di Emilio Anelli Monti, Venezia 1896. Archivio Tischer, Saronno (VA)

In questo crogiuolo di artisti, si sa che dal 1879 al 1882 Emilio Anelli Monti, fratello di Attilio, fu disegnatore presso la Società Musiva Veneziana (24). Nel 1887 egli lavorò al Genio Militare di Belluno e nel 1892 disegnò la testata per il settimanale “L’Eco delle Alpi” di Belluno, per il quale compose diversi disegni a china, per le illustrazioni del giornale, come ad esempio per la località di Longarone. Il disegno è firmato “Anelli” in basso a destra sull’originale risvolto del foglio, disegnato anch’esso. Archivio Sandro Tischer, Saronno (VA).Vedi l'immagine riprodotta qui sotto.
Dopo il 1900, Emilio Anelli Monti, appasionato fotografo, si trasferì a Udine per lavorare con impresari del Friuli, come Leonardo Rizzani. Nel 1906, proprio sulla sua spinta sorse la “Bortolo Capellari e C.” di Viale Palmanova a Udine, con fornace anche a Manzano, in provincia di Udine. Emilio ne divenne azionista, nel 1909, poi “assistente tecnico” e, infine, “direttore” nel 1910, secondo i ricordi dei familiari e discendenti Tischer e Anderloni. Dal 1911 al 1915 Emilio è segretario della stessa società di laterizi e, proprio il 20 aprile 1915 l’azienda muta ragione sociale in “Rizzani & Capellari”, (25). 
In altro archivio si legge che nell’Impresa Rizzani nel 1919 “la persona autorizzata a firmare per la società nella fornace di Udine è Anelli Monti Emilio di Carlo”. Egli lavorò nei cantieri aperti nel 1919 in provincia di Gorizia. Nel 1926 la fornace di Viale Palmanova cessò l’attività e la Rizzani fu “trasferita in Via Catania 26 (Gervasutta)” (26).
Nel 1929 Emilio nel “camerino oscuro” di casa Anderloni a Udine sviluppò e stampò circa duecento fotografie scattate dal nipote Edoardo Tischer, capocarovana con Luigi Amedeo di Savoia – Aosta, Duca degli Abruzzi, alla scoperta delle sorgenti del fiume Uebi Scebeli, in Etiopia (27). Emilio morì a Milano nel 1933, dove si era trasferito, presso la figlia Mary, assieme alla moglie ammalata.
Spedizione italiana col Duca degli Abruzzi, alla scoperta delle sorgenti del fiume Uebi Scebeli, in Etiopia, 1928. Fotografia di Edoardo Tischer. Archivio Tischer, Saronno (VA)

5. Attilio Anelli Monti a Mosca
Nel 1898 Attilio fu a Mosca per alcune opere nel Mausoleo di Alessandro II, che gli fruttarono la nomina di cavaliere dell’Ordine di Santo Stanislao ed alcuni regali personali della zarina, come il medaglione commemorativo in platino e due boccali in ceramica e cobalto, conservati dai discendenti nel Veneto.
Molti mosaici e cartoni preparatori della Società Musiva Veneziana furono ordinatamente fotografati per scopi commerciali. Tali positivi hanno fatto parte dell’Archivio Sandro Tischer. Probabilmente Attilio si appassionò ed imparò l’arte fotografica in tale frangente. La rinascita ottocentesca del mosaico, cui partecipò anche Attilio con la Società Musiva Veneziana, è dovuta, tra l’altro, all’abbattimento dei costi di esecuzione, grazie all’introduzione della tecnica di lavorazione dritto-rovescio.
Il mosaico ultimato è il “dritto”, che viene preparato in laboratorio a lotti di tessere musive incollate su carta recante i disegni a rovescio, ricopiati dai cartoni. Con una serie di passaggi a “doppio trasporto” Attilio escogitò nello stabilimento fotografico un sistema per migliorare la preparazione dei disegni da mosaico. Una volta che ebbe fotografato il cartone, che di solito è opera di un pittore, egli lo stampò su una “carta semitrasparente”, in modo da ottenere l’immagine speculare da gestire in laboratorio musivo; molti materiali sono nell’Archivio Sandro Tischer.


Studio di Attilio Anelli Monti per il rovesciamento destra-sinistra di un’immagine del Cristo da utilizzare nella preparazione dei cartoni per mosaico. La stampa è su carta fotografica e su carta semitrasparente, valida per il lavoro “a rovescio” del mosaicista, con martellina, tessere e colla in laboratorio. Archivio Sandro Tischer, Saronno (VA)
Nella stampa fotografica del negativo “per semplice trasporto” egli utilizzò la resa “a dritto” del lotto musivo fotografato e prodotto a rovescio. Ciò consentì un salto di qualità nelle dimostrazioni con fotografie alla clientela, perché veniva messo in mostra l’effetto del prodotto finito, non il suo rovescio speculare.
Poco prima della Grande Guerra si sciolse la Società Musiva Veneziana; era il 1913. Attilio Anelli Monti di dedicò alla fotografia, firmando con timbro sul retro delle stampe: “Anelli Monti Attilio – Venezia”. Fu attivo firmando i positivi, assieme alla sua accolita, inviandosi una serie articolata di cartoline autoprodotte, con commenti tecnici sulla bontà delle fotografie eseguite. Oggi esse sono un patrimonio familiare di grande valore affettivo.

Roma, L'Adorazione riparatrice del mondo cattolico, facciata della chiesa di S. Gioacchino in Prati, mosaico della Società Musiva Veneziana, direttore artistico Attilio Anelli Monti.
 Fotografia di Elio Varutti

Note
1) Archivio della Curia Patriarcale di Venezia, Atto del 12 settembre 1896, n. 68, sez. III, manoscritto (d’ora in poi: ms).
2) Archivio Parrocchiale di Santa Maria dei Frari, Venezia, Libro dei Morti 1891-1901, ms.
3) Österreichisches Staatsarchiv, Kriegsarchiv, Wien (Austria), Documenti di servizio militare, corrispondenza dattiloscritta.
4)  Tribunale Civile e Penale di Venezia, Cancelleria, Fede di nascita e di battesimo di Emiliano (o Emilio) Anelli Monti – fratello di Attilio – redatta a Pola il 28 luglio 1878 e autenticata a Venezia il 15 settembre 1892, ms.
5)  Comune di Venezia, Ripartizione Servizi Demografici, Ufficio Anagrafe, Stato di famiglia di Luigia Martini, ms.
6)  Comune di Udine, Settore Demografia, Unità Operativa Stato Civile, Certificato di morte di Attilio Anelli Monti, dattiloscr., «La Patria del Friuli», 14 febbraio 1924. «Il Giornale del Friuli», 15 febbraio 1924.
7)  Elio Varutti, Anelli-Monti e Anderloni, Udine, Ribis, 1994, pag. 41.

8)  Scematismo dell’Imperial Regio Litorale Austriaco-Illirico, Trieste, Coletti, 1834, pagg. 6 e 7.
9) Archivio di Stato di Trieste (d’ora in poi ASTs), Giudizio Civico e Provinciale, Atti Civili, b 458, 1825, 5/30, ms. Archivio Parrocchiale di S. Maria Maggiore, Trieste, Register Defunctorum Civitatis Veteris, 1825, ms.
10) Archivio Parrocchiale di S. Maria Maggiore, Trieste, Liber Baptizatorum, 1810, ms.
11)  Archivio Parrocchiale di S. Maria Maggiore, Trieste, Liber Matrimoniorum, 1809, ms.
12) ASTs, Imperial Regio Governo, Atti Generali, b 255, fascicolo 18.270, 1836, ms.
13) ASTs, Archivio Notarile Antico, Registri degli atti del notaio Vincenzo Franul de Weissenthurn, 1806-1812, ms.
14) Archivio Parrocchiale di S. Maria Maggiore, Trieste, Liber Baptizatorum, 1819, ms.
15)  Österreichisches Staatsarchiv, Kriegsarchiv, Wien (Austria), Documenti di servizio militare, corrispondenza dattiloscritta.
16)  Genealogisches Taschenbuch der Adeligen Häuser, Brünn, Jahrgang, 1877, pagg. 18 e 19, 1891. J.B. Rietstap, V.&H.V. Rolland’s Illustrations to the Armorial Général, London, Heraldry Today, 1967.
17)  Österreichisches Staatsarchiv, Kriegsarchiv, Wien (Austria), Documenti di servizio militare, corrispondenza dattiloscritta.
18)  Atti della Reale Accademia di Belle Arti in Venezia dell’anno 1869, Venezia, Del Commercio, 1869.
19)  AA.VV., Esposizione di vetri artistici ed oggetti affini di Murano  e Venezia sotto il patrocinio di S.E. il Ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio presso il Museo di Murano, Ferrari, 1895, pag. 28.
20)  B.R. (Bortolotti Raniero?), I musaici della Società Musiva Veneziana, Venezia, Fischer, s.d., (1884?).
21)  Arturo Santini, Ricordo della III Esposizione vetraria di Murano, Venezia, Ferrari, 1895, pag. 33.
22)  Carla Faldi Guglielmi, Roma. Basilica di S. Lorenzo al Verano (fuori le Mura), Bologna, Grafica Editoriale Spa, s.d, (1968?), pag. 30. Carlo Bertelli (a cura di), Il mosaico, Milano, Mondatori, 1988, pag. 291.
23)  Ezio Marcelli, S. Gioacchino in Prati. Chiesa pontificia, Roma, Padri Redentoristi, Arti Grafiche La Moderna, 1980, pag. 26.
24)  Archivio privato Sandro Tischer, Saronno, provincia di Varese, Società Musiva Veneziana, Dichiarazione di servizio di Emilio Anelli Monti, Venezia, 6 febbraio 1896, ms. 
25)  Emilio Anelli Monti risulta azionista nel 1909. Vedi: Archivio del Tribunale di Udine, B. Capellari & C., Fornaci Udine – Manzano Società in accomandita per azioni, Verbale dell’assemblea degli azionisti, Udine 28 marzo 1909. Ho consultato pure i verbali del periodo 1910-1915, ms.
26)  Archivio della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Udine, fascicolo n. 10.701.
27)  Originali nell’Archivio privato Sandro Tischer, Saronno, provincia di Varese, fotografie. Vedi inoltre: Luigi Amedeo di Savoia – Aosta, Duca degli Abruzzi, La esplorazione dello Uabi – Uebi Scebeli dalle sue sorgenti nella Etiopia meridionale alla Somalia Italiana [1928-29], Milano, Mondadori, 1932



Emilio Anelli Monti, Il ponte sul Tagliamento a Pinzano in Friuli, 17 aprile 1911. Cartolina viaggiata, siglata "EA" in basso a destra. Archivio Tischer, Saronno (VA)

Bibliografia

- AA.VV., Esposizione di vetri artistici ed oggetti affini di Murano  e Venezia sotto il patrocinio di S.E. il Ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio presso il Museo di Murano, Venezia, Ferrari, 1895
- Eleonora Alessi, Enrico Anelli-Monti, Elisa Pezzutto e Stefania Zanatta, Ricerca Storica su palazzo Ca' Bernardo in calle Bernardo sestiere di San Polo Venezia, Venezia, 1999
- Annuario del Corriere Fotografico, 1912 e 1914
- Archivio della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Udine, fascicolo n. 10.701.
- Archivio della Curia Patriarcale di Venezia, Atto del 12 settembre 1896, n. 68, sez. III
- Archivio Parrocchiale di S. Maria dei Frari, Venezia, Libro dei Morti 1891-1901
- Archivio Parrocchiale di S. Maria Maggiore, Trieste, Liber Matrimoniorum, 1809
- Archivio Parrocchiale di S. Maria Maggiore, Trieste, Liber Baptizatorum, 1810-1819
- Archivio Parrocchiale di S. Maria Maggiore, Trieste, Register Defunctorum Civitatis Veteris, 1825
- Archivio privato Sandro Tischer, Saronno, provincia di Varese
- Archivio di Stato di Trieste (ASTs), Giudizio Civico e Provinciale, Atti Civili, b 458, 1825, 5/30.
- ASTs, Imperial Regio Governo, Atti Generali, b 255, f 18.270, 1836
- Archivio del Tribunale di Udine, B. Capellari & C., Fornaci Udine – Manzano Società in accomandita per azioni, Verbali dell’assemblea degli azionisti, 1909-1915
- Atti della Reale Accademia di Belle Arti in Venezia dell’anno 1869, Venezia, Del Commercio, 1869
- Carlo Bertelli (a cura di), Il mosaico, Milano, Mondadori, 1988
- B.R. (Bortolotti Raniero?), I musaici della Società Musiva Veneziana, Venezia, Fischer, s.d., (1884?)
- Comune di Udine, Settore Demografia, Unità Operativa Stato Civile, Certificato di morte di Attilio Anelli Monti
- Comune di Venezia, Ripartizione Servizi Demografici, Ufficio Anagrafe, Stato di famiglia di Luigia Martini
- Gianfranco Ellero, Pietro Modotti, Udine, Ribis, 1992
- Carla Faldi Guglielmi, Roma. Basilica di S. Lorenzo al Verano (fuori le Mura), Bologna, Grafica Editoriale Spa, s.d, (1968?)
- Fedrerazione Fascista Autonoma degli Artigiani d'Italia, Istituto Veneto per il Lavoro Venezia, La rinascita del mosaico a Venezia, Comitato mosaicisti veneziani presso Cooperativa mosaicisti Venezia, Venezia, Emiliana, 1931
- Genealogisches Taschenbuch der Adeligen Häuser, Brünn, Jahrgang, 1877, 1891.
- «Il Giornale del Friuli», 15 febbraio 1924
- Ezio Marcelli, S. Gioacchino in Prati. Chiesa pontificia, Roma, Padri Redentoristi, Arti Grafiche La Moderna, 1980, pag. 26.
- Österreichisches Staatsarchiv, Kriegsarchiv, Wien (Austria)
- «La Patria del Friuli», 1910, 1924
- J.B. Rietstap, V.&H.V. Rolland’s Illustrations to the Armorial Général, London, Heraldry Today, 1967
- Arturo Santini, Ricordo della III Esposizione vetraria di Murano, Venezia, Ferrari, 1895
- Luigi Amedeo di Savoia – Aosta, Duca degli Abruzzi, La esplorazione dello Uabi – Uebi Scebeli dalle sue sorgenti nella Etiopia meridionale alla Somalia Italiana [1928-29], Milano, Mondadori, 1932
- Scematismo dell’Imperial Regio Litorale Austriaco-Illirico, Trieste, Coletti, 1834
- Tribunale Civile e Penale di Venezia, Cancelleria, Fede di nascita e di battesimo di Emiliano (o Emilio) Anelli Monti
- Gualtiero Valentinis, In Friuli. Guida, 1903
- G. Valentinis,Guida delle industrie e del Commercio del Friuli, 1910
- Elio Varutti, Anelli-Monti e Anderloni, Udine, Ribis, 1994
Medaglia commemorativa in platino del Mausoleo dello zar Alessandro II, dono della zarina ad Attilio Anelli Monti a Mosca nel 1898. Collezione privata, Belluno.

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