lunedì 28 settembre 2015

A Sopula, congresso della Filologica Friulana. Identità in primo piano

Zoppola, provincia di Pordenone, per un giorno è stata capitale “dal Friûl che al fevele in marilenghe” (del Friuli che parla friulano). Con il 92° congresso della Società Filologica Friulana - il presidente Federico Vicario ha fatto un netto appello ai politici e alle loro posizioni sempre di più avulse dalla realtà storica e culturale del Friuli. «No o vin inmaneât, cu la Lavagne Plurilengâl un cors pai insegnants su la metodologjie dal CLIL par furlan, che al à tirât sù 153 di lôr, tante e je la voie di lavorâ ator de marilenghe» (Noi abbiamo inaugurato, con la Lavagna Plurilingue, un corso per insegnanti sulla metodologia CLIL – Content and Language Integrated Learning – in friulano, che ha registrato 153 iscritti, tanta è la voglia di lavorare sulla lingua madre).
 Alberto De Rosa, segretario della Federazione dei Fogolârs del Canada. Arrivato da Toronto a Zoppola (Sopula in variante friulana locale e Çopule in friulano standard), per portare il saluto dei numerosi Fogolârs del Canada, eccolo, mentre riceve dalle mani del sindaco Francesca Papais, il numero unico SOPULA. (Il so paìs !) Fotografia di Eddi Bortolussi

Un'altra immagine di Alberto De rosa mentre parla al Congresso della Società Filologica Friulana. Fotografia di Elio Varutti

«Giù le mani dalla nostra autonomia – ha aggiunto Federico Vicario in marilenghe, come riporta il Messaggero Veneto, del 28 settembre 2015, in italiano – Anzi, tutti i nostri politici lavorino per allargarla, come hanno fatto in Trentino e nel Sud Tirolo. E se qualcuno pensa di liquidare questa autonomia regionale, lo deve chiedere a noi, che abbiamo titolo per parlare dell’identità friulana: abbiamo quasi un secolo di storia alle spalle, ricco di lavoro, di conoscenza, cultura e insegnamento. Vengano da noi della Filologica».
Per gli interessanti ecco l'intervento per esteso del presidente della Società Filologica Friulana, professor Federico Vicario, tutto in lingua friulana. Inizia così: "Cjârs Cunfradis, Autoritâts e Amîs,
al è cun grant plasê che us puarti ancje jo, a non de nestre Societât Filologjiche, il plui cordiâl benvignût al Congrès di Sopula, ta cheste biele curnîs di int rivade di dut il Friûl, dal Venit e di Triest. E je une prime volte pal nestri Congrès sociâl, culì a Sopula, une localitât ch’e vîf di storie, di art, di tradizions, di culture, ma ancje di lavôr, di ambient, di nature, un paîs di int dinamiche e laboriose, cu la sô biele fevele furlane, dolce e musicâl, un paîs animât de passion di ducj chei che si impegnin par cheste comunitât...


Intervento di Gianni Torrenti, assessore regionale alla Cultura. Federico Vicario presidente SFF, a destra, prende appunti.
Fotografia di Elio Varutti

Il congresso è iniziato domenica 27 settembre 2015 nella Chiesa Arcipretale della Parrocchia di San Martino Vescovo, con la celebrazione della Santa Messa in friulano, presieduta da Don Antonio Buso, con la Corale “Santa Cecilia” di Zoppola, diretta dal Maestro Giorgio Molinari.
Al termine del rito religioso c’è stato il corteo dalla chiesa all’Auditorium, preceduto dalla Fanfara del Reggimento 11° Bersaglieri, col Maestro Lgt. Antonio Miele.
La posizione critica nei confronti di certi politici espressa dal professor Vicario è stata condivisa dal presidente della Provincia di Pordenone, Claudio Pedrotti, che ha detto: «È un momento cruciale per l’identità. Il ruolo di Pordenone dovrà cambiare in questa regione, perché la nostra potenza economica è poco considerata, se non addirittura messa in secondo piano. Dobbiamo essere meno individualisti. Dobbiamo rafforzare l’identità». Lo sanno bene i catalani che se hai alle spalle l’industria e gli industriali la cultura, la lingua e l’autonomia politica hanno la strada aperta.
 Il corteo dei congressisti

L'Auditorium pieno di gente

I labari della Società Filologica Friulana e del Comune di Zoppola. Fotografie di Elio Varutti

Gli onori di casa sono stati effettuati con cordialità da Francesca Papais, sindaco di Zoppola. Prima dei politici, sul palco si è esibito al piano elettrico il giovane Marco, della Scuola di Musica di Zoppola. Poi è intervenuto Gianni Torrenti, assessore alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ricordando di voler intensificare i rapporti con l’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana / Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane (ARLeF).
Poi c’è stato un intervento culturale e molto passionale di Giuseppe Mariuz su “Pier Paolo Pasolini e Sopula”. Ha parlato, in seguito, l’avvocato Alberto Cassini su “Fatti e misfatti di storia e cronaca a Zoppola”. Molto apprezzato il breve intervento di Alberto De Rosa, emigrante da Zoppola a Toronto, in Canada. Pier Carlo Begotti, infine, parlando anche a nome di Pier Giorgio Sclippa, ha presentato il volume unico “Sopula”, opera di 900 pagine e di 56 autori. Il maestro Nicola Milan, infine, ha allietato i convenuti che assiepavano l’Auditorium, con la sua fisarmonica e le note del tango.
Appuntamento per il prossimo congresso, il numero 93 a Martignacco. Il sindaco Marco Zanor e Gianni Nocent, assessore alla Cultura di Martignacco hanno preso il testimone dalle mani di Francesca Papais, sindaco di Zoppola.
Il saluto musicale di Marco, della Scuola di Musica di Zoppola

Il programma è proseguito poi col pranzo presso l'Oratorio parrocchiale di Zoppola, in collaborazione con il Gruppo Alpini e le Associazioni locali. C'erano oltre 300 partecipanti. Un grande successo!
Il pomeriggio è stato dedicato alla scoperta del territorio. Così dalle ore 15.30 circa, si è svolta una folta visita al Castello di Zoppola, suddivisi in gruppi.
Per altri c'è stato il Percorso naturalistico "Alla scoperta dei magredi", a cura dell'Associazione Grava Bike Team di Zoppola.
Alle ore 17.00 circa ci sono state le visite alla Mostra "Arte in Palazzo", presso la Galleria Civica d'Arte "Celso e Giovanni Costantini", a Castions di Zoppola, piazza Indipendenza 2.
Alle ore 18.00 si è aperta la Mostra dei dipinti inediti di Antonio Carneo con visita alla Distilleria Pagura di Castions di Zoppola, via Favetti 25.
Il presidente della Provincia di Pordenone Claudio Pedrotti, qui sotto. Fotografia di Elio Varutti

Il maestro Nicola Milan ha allietato i convenuti con la sua fisarmonica e le note del tango.
Fotografie di Elio Varutti

Cerimonia di premiazione del premio "Andreina e Luigi Ciceri" - XVII edizione 


Pranzo sociale per oltre 300 partecipanti 

 La cogherie (Furlan)/ Brigade de cuisine (Français) /  kitchen brigade (English)




La visita al Castello di Zoppola. Fotografie di Elio Varutti


 Affreschi di Pomponio Amalteo, a sinistra, del 1540, al Castello di Zoppola. Fotografie di Elio Varutti
 Alcune cantinelle del Castello di Zoppola.
Fotografia di Elio Varutti

Panorama dal balconcino del Castello


Affreschi di Pietro da San Vito, del 1515 alle pareti del Castello di Zoppola, con scene laiche. fotografie di Elio Varutti

Societât Filologjiche Furlane
Comun di Sopula
Manifestazions in ocasion dal 92m Congrès de Societât Filologjiche Furlane 
Program di Otubar dal 2015
Vinars ai 2 di Otubar, aes 20.30
Dursinins disora, place Cavour
Guarneriana segreta, presentazion par cure dal autôr Angelo Floramo
Joibe ai 8 di Otubar, aes 20.30
Sopula, Auditorium Comunâl

Giuseppe Ragogna al presente il Numar Unic Sopula par cure di Pier Carlo Begotti e Pier Giorgio Sclippa
Sabide ai 10 e domenie ai 11 di Otubar
In place a Sopula

Sapori d’Autunno, ae scuvierte de enogastronomie di Sopula
Dutis lis iniziativis a son inmaneadis in colaborazion cu lis Associazions dal Comun di Sopula.

giovedì 24 settembre 2015

La Provincia di Udine vista da Gianfranco Ellero

Scritto, stampato e presentato in gran velocità, questo ottimo saggio di Gianfranco Ellero, storico friulano insigne, è assai interessante. Il libro coglie nel segno più di un “instant book”. Il titolo completo è: “La Provincia di Udine, patria e regione dei friulani”, per le edizioni della Provincia di Udine / Provincie di Udin, Udine, 2015, pag. 74.

Si dice “in gran velocità” poiché le provincie dovrebbero essere abolite, per una riforma iniziata nel 2013. “Il Senato ha approvato la riforma delle province” - Si leggeva sui giornali del 2014. A marzo, infatti, con 160 voti favorevoli, 133 contrari e 3 astenuti era passata la legge; poi il Ddl deve ripassare alla Camera per essere convertito in legge (non si tratta di una "abolizione”, per il momento). Così nel 2014.
Il 30 gennaio 2015, «Il Fatto Quotidiano» scriveva: “A causa della confusione delle norme, la cancellazione delle province si sta rivelando un dramma. Per gli oltre 20 mila dipendenti da ricollocare. Ma soprattutto per i servizi di prima necessità che nessuno più assicura”.
Il «Messaggero Veneto» del giorno 8 luglio 2015 riportava queste parole: “Il Senato dice sì in prima lettura – con il placet di tutti gli eletti in Fvg – alla riforma dello Statuto della Regione, riforma che contiene anche l’abolizione ufficiale delle Province. Il voto favorevole – 166 sì, 39 contrari e 3 astenuti – difficilmente permetterà di completare l’iter prima del 2016, quando andranno a scadenza gli enti intermedi di Trieste e Gorizia, perché per diventare legge ha bisogno della doppio ok sia a palazzo Madama sia alla Camera, con un tempo stimato per il definitivo via libera tra i nove mesi e l’anno.” Così fino alla estate 2015.
Ma ritorniamo al libro di Gianfranco Ellero, presentato a Udine il 23 settembre 2015. L’opera  ha la Presentazione dell’onorevole Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine dal 17 aprile 2008. “La politiche e sta scjafoiant il Friûl - sostiene  Fontanini - uniche realtât che e pues dâ spessôr ae specialitât” (La politica sta liquidando il Friuli, unica realtà che può dare spessore alla specialità)
Per le espresse parole di Ellero il volume, arricchito di belle fotografie, riproduzioni di documenti e originale cartografia, “non è una storia, sia pure sintetica, della Provincia (composizione degli organi istituzionali, decisioni sulle materie di competenza, verifica dei risultati ottenuti,…) che rimane da scrivere”.
In realtà, a mio modesto parere, chi si impegnerà in un simile progetto, ossia scrivere la storia della Provincia di Udine, non potrà fare a meno di considerare quanto raccolto e scritto da Gianfranco Ellero in questo saggio fatto “raptim”, come scriveva un altro appassionato di storia e di libri, che di nome fa Guarnerio d’Artegna (Pordenone o Zoppola, 1410 circa – San Daniele del Friuli, 10 ottobre 1466).
Ellero inizia con Plinio il Vecchio e finisce con la “Fieste de Patrie dal Friûl”. Appuntamento sorto ad Aquileia il 12 luglio 1970, festa dei Santi Ermacora e Fortunato, patroni dell’antica Diocesi di Aquileia, e dal 1751 delle Diocesi di Udine e Gorizia.

L'onorevole Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine e lo storico Gianfranco Ellero, in piedi. Fotografia tratta da da www.natisone.it   che si ringrazia per la diffusione

Il Friuli storico è l’antefatto culturale della provincia di Udine, da cui nel 1968 si distaccò Pordenone, creando la sua unità amministrativa. Il Friuli storico si affaccia sulla scena con la “Carnorum regio” (la regione dei Carni, i Gallo Carni); erano detti pure Celti, gli abitatori dell’area compresa dai fiumi Timavo (sul Carso) al Livenza, compresa quindi la città di Concordia, prima dell’insediamento dei Romani. La stessa Aquileia era una realtà celtica, di Gallo Carni. I Romani fondarono la città di Aquileia nel 181 a.C., imponendole un nome non romano. Il toponimo è più antico.
I Longobardi (568 d.C.) diedero alla zona un senso politico, il Patriarcato di Aquileia (1077-1751) quello ecclesiastico temporale. Tutto ciò – sostiene Ellero – contribuì “a formare una civiltà locale di lunga durata, visibile nel  rito [religioso] aquileiese, nel diritto friulano [romano, longobardo, patriarchino, veneziano, napoleonico, austriaco, italiano], nel Parlamento della Patria [attivo al tempo della Magna Charta Libertatum], nelle forme d’arte autoctone studiate da Giuseppe Marchetti (la scultura lignea e le chiesette votive), e nella villotta [canto corale di popolo], “il fiore più straordinario della poesia popolare italiana” scrisse Pietro Citati sul «Corriere della Sera» del giorno 8 maggio 1976.
La personalità di Aquileia fu grande e coinvolgente per molti secoli. Dante nel “De vulgari eloquentia” (1303), definisce “aquilegienses” i friulani (pag. 13). Mi sono permesso di aggiungere al citato testo di Ellero qualche mia parola nelle parentesi riquadrate, sperando di essere in queste poche righe di recensione un po’ più chiaro e completo.
Poi la Patria del Friuli fu sotto le bandiere di San Marco e della Repubblica di Venezia (1420-1797), sotto Napoleone, fino al 1813 e sotto l’Austria, fino al 1866, quando gran parte del territorio fu annessa al Regno d’Italia. Il Friuli austriaco, con Gorizia, passò all’Italia nel 1918, dopo la Grande Guerra.
Funzionò una Provincia del Friuli (1923-1927), comprendente Udine e Gorizia. Nel 1943-1945 l’area citata diventò addirittura territorio del Terzo Reich, di Hitler. La Zona d'operazioni del Litorale adriatico o OZAK (acronimo di Operationszone Adriatisches Küstenland) fu una suddivisione territoriale comprendente le province italiane di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana, sottoposta alla diretta amministrazione militare tedesca e quindi di fatto sottratta al controllo della Repubblica Sociale Italiana, alla quale ufficialmente apparteneva.
Finita la Seconda guerra mondiale, ci fu l’autonomismo di Tiziano Tessitori (1945), la Costituzione della Repubblica Italiana (1° gennaio 1948) e ancora l’autonomismo del Movimento Friuli, sorto nel 1966 e quello passionale di Gino di Caporiacco (1970), fino ai nostri giorni.
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Rassegna stampa:

Bibliografia

Tra agli oltre 500 titoli di Gianfranco Ellero a disposizione nelle biblioteche pubbliche, quelli sull'autonomia e la specialità del Friuli potrebbero essere:

1) Fausto Schiavi : una battaglia per il Friuli, 1967-1972 / a cura di Gino di Caporiacco e Gianfranco Ellero. - [S.l. : s.n.], stampa 1982 (Reana del Rojale (UD) : Chiandetti). - XV, 283 p. : ill. ; 24 cm.

2) Dalla regione mai nata alla regione mal nata : saggi di Gino di Caporiacco sul Friuli e sulla Venezia Giulia / [introduzione di Geremia Gomboso e Gianfranco Ellero]. - [Çupicje di Codroip] : Istitût Ladin-Furlan "Pre Checo Placerean", 2002. - 79 p. ; 24 cm. - (Golaine di studis su l'autonomisim ; 2).

3) Autonomia per il Friuli : scritti e discorsi parlamentari : 1945-1964 / di Tiziano Tessitori ; [preambul Geremia Gomboso ; introduzione Gianfranco Ellero]. - [Codroipo] : Istitût Ladin Furlan "Pre Checo Placerean", stampa 2003. - 62 p. ; 24 cm. - (Golaine di studis su l'autonomisim ; 3).

4) Simpri pal Friûl e la sô int : scrits e discors uchì e in parlament di Arnalt Baracêt, 1976-2003 / [a cura di Gianfranco Ellero]. - Udine : a cura dell'A. ; Zompicchia di Codroipo : Istitût ladin-furlan "Pre Checo Placerean", 2003 (Tavagnacco : Arti grafiche friulane). - 375 p. : ill. ; 24 cm. - (Golaine di studis su l'Autonomisim ; 4).

5) Autonomia per il Friuli imperiale : l'autonomismo di Luigi Faidutti : 1891-1918 / Gianfranco Ellero. - [Codroipo] : Istitût Ladin Furlan "Pre Checo Placerean", stampa 2006. - 48 p. ; 24 cm. - (Golaine di studis su l'autonomisim ; 8).

6) Dizionario autonomistico friulano / Gianfranco Ellero. - Codroipo : Istitût ladin furlan "Pre Checo Placerean", 2007. - 124 p. ; 24 cm. - (Golaine di studis su l'autonomisim ; 10).

7) Il Friuli. Una Patria / progetto culturale e testi Gianfranco Ellero, Giuseppe Bergamini. - Udine : Provincia di Udine, 2008. - 260 p. : ill. ; 24 cm

8) Friuli : autonomia e territorio : documenti del Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli : [perché speciali la Regione e l'Università?] / [a cura di Gianfranco Ellero]. - [Çupicje di Codroip] : Istitût Ladin-Furlan "Pre Checo Placerean", 2011. - 94 p. : ill. ; 24 cm. - (Golaine di studis su l'autonomisim ; 16).

9) Il Friuli e la Venezia Giulia secondo Graziadio Isaia Ascoli / [Gianfranco Ellero ; preambul Geremia Gomboso]. - [Codroipo] : Istitût Ladin-Furlan "Pre Checo Placerean", 2014. - 45 p. ; 24 cm. - (Golaine di Studis sul Autonomisim ; 20).




 
 
 
 

lunedì 21 settembre 2015

S. Daniele, 57° Congresso AFDS, dono sangue in scena

L’intervento più accorato e corto è stato quello di Laura Bassi, che dalla sua sedia a rotelle, ha spiegato alle migliaia di congressisti e di pubblico di San Daniele del Friuli, che è stata salvata, dopo un incidente stradale, dalle sacche di sangue donato dai vari soci del volontariato.

Duomo di San Daniele del Friuli, l'entrata dei labari AFDS

È cominciato così il 57° congresso dell’Associazione Friulana Donatori di Sangue (AFDS) della provincia di Udine, domenica 20 settembre 2015 in una San Daniele del Friuli, baciata dal sole. L’evento si è svolto in un tendone, vicino al Palazzetto dello Sport. Nella carrellata delle autorità intervenute ha parlato Renzo Peressoni, presidente dell’AFDS della provincia di Udine. Gli onori di casa sono stati effettuati da Antonio Peressoni, presidente della sezione AFDS di San Daniele del Friuli, che celebrava il suo 60° anno di attività. Naturalmente ha parlato Paolo Menis, sindaco di San Daniele. A rappresentare la Regione Autonome Friuli Venezia Giulia al congreso AFDS, c’era Maria Sandra Tedesca, assessore regionale alla Salute, che ha ricordato come “la Regione sia impegnata a mantenere e rinforzare l’organizzazione del sistema trasfusionale, per non sprecare nemmeno una goccia di sangue e sviluppare la cultura della donazione, in particolare tra i giovani”.

Il labaro dell'Istituto Stringher di Udine; l'alfiere è Elio Varutti

L’intervento più applaudito è stato quello di Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine. “I friulani sono un popolo generoso nelle donazioni di sangue – ha detto Fontanini – che merita di essere riconosciuto”.

Prima delle cerimonie civili, c’è stato un incontro religioso, con la celebrazione della messa da parte di Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine. Il duomo della cittadina collinare era pieno zeppo per l’occasione.

Al termine del congresso sono stati consegnati i riconoscimenti ai donatori benemeriti. I premiati sono stati 2.843. I maschi sono stati 1986 e 857 le femmine. Per aver toccato le 100 donazioni (i maschi) o 80 (le femmine) sono state premiate con la goccia d’oro ben 93 persone. La targa d’argento con pellicano d’oro, per 75 donazioni (maschi) e 60 (femmine) è stata assegnata a 179 donatori. Poi si è passati all’assegnazione di 300 distintivi d’oro a chi ha raggiunto le 50 (maschi) e 40 (femmine) sacche di sangue o di plasma o di plasma e piastrine. I distintivi d’argento sono stati messi nelle mani di 487 donatori, per 35 e 25 donazioni. I distintivi di bronzo sono stati 713, per 20 (maschi) e 15 (femmine) donazioni. I diplomi di benemerenza, infine, se li sono meritati 1.071 individui per donazioni numero 10 (per i maschi) e 8 (per le femmine).
Ringrazio per le fotografie D.&C.
 Coda di labaristi AFDS lungo i vicoli di San Daniele
I labari AFDS di Ruda, Martignacco e Orzano in primo piano. Anche i bambini tra gli alfieri-labaristi !!!

L'alfiere della sezione di Moruzzo, "barete narancine e spagnolet in bocje".
Il corteo degli striscioni, dopo i labari

 I labari delle associazioni ospiti al 57° Congresso AFDS del 20 settembre 2015 di San Daniele del Friuli

Labari AFDS di Malborghetto e Cave del Predil: presenti !

Il professor Gian Piero De Mezzo, della sezione AFDS di Susans di Majano al congresso di San Daniele del Friuli il 20.09.2015 Fotografia di Elio Varutti

La platea dei premiati intona l'inno nazionale.
Fotografia di Elio Varutti

La platea delle autorità, all'inno nazionale.
Fotografia di Elio Varutti
Un altro scatto sui premiati. Grazie a tutti loro !!!
Ancora loro, sopra e sotto ; eh, quanti sono?

Il palco dei relatori. Fotografie di Elio Varutti
Un bel gruppo di ciclisti "Il Ciclo del Dono" al 57° Congresso AFDS di San Daniele 20.09.2015 Fotografia di Elio Varutti

Il chiosco di ristoro. Fotografia di Elio Varutti

 Il presidente AFDS di Udine, Renzo Peressoni e Maria Sandra Telesca, assessore alla Salute della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia premiano i donatori benemeriti al 57° Congresso AFDS di San Daniele del Friuli, 20.09.2015. 
Fotografia di Elio Varutti

Per chi fosse interessato qui c'è il formato web del giornale "Il Dono", settembre 2015; è la testata dell'AFDS di Udine. Questo numero del giornale contiene le fotografie di tutti i premiati. C'è un popolo di donatori di sangue da vedere !!!

Il distintivo per i congressisti, in alto. La bustina dello zucchero nei bar della cittadina collinare. Grazie agli esercenti della zona che hanno collaborato alla propaganda AFDS anche con questo piccolo, ma significativo gesto !!!
 

martedì 15 settembre 2015

Dindarine di Marisa Scuntaro a Friuli Doc

Col suo “liron” (contrabbasso), si è presentata al pubblico di Friuli Doc di Udine per il suo ultimo CD Marisa Scuntaro. L’album è arricchito, per i testi scritti, da un libro di 36 pagine della editrice Kappa Vu (2014), con disegni di Federica Pagnucco.

Marisa Scuntaro col suo "liron" a Friuli Doc.
Fotografie di Elio Varutti
 
Col titolo “Dindarine dindarone”, domenica 13 settembre 2015, sotto l’affollata Loggia del Lionello a Udine, la performer friulana si è esibita in un concerto assai particolare e di un certo valore etnografico. Il pubblico di Friuli Doc, avvezzo  agli aspetti enogastronomici della rassegna, ha apprezzato l'originale iniziativa culturale. Le sue non solo canzoni e musiche, perché Marisa Scuntaro è una ricercatrice di musica popolare, che intervista e registra le nonne e le zie dei paesi friulani, per riportare alla luce ninne nanne, filastrocche e tiritere del tempo che fu. Lo sottolinea pure la professoressa Silvana Schiavi Fachin, già docente di Didattica delle lingue moderne  all’Università di Udine, nella sua introduzione al volumetto. Tra l’altro, libro e CD, sono stati presentati all’attento pubblico da William Cisilino, della Agenzia Regionale per la LinguaFriulana (Arlef). 

Il primo pezzo, cantato in friulano e suonato dal trio di Marisa, è stato della zona di Sauris (Zahre), intitolato “La moscje e il gri” (La mosca e il grillo). Poi “His hös” (Hi, hi cavallino) cantato in saurano (idioma germanico del Friuli Venezia Giulia). Poi il gruppo musicale si è esibito in un canto di Timau (Tischlbong), col titolo “Ring aringa raia” (Leggera, leggera linea). Poi Marisa è passata ad una Ninna Nanna di Dogna col titolo “Nane, nanute” (Nanna, nannetta). Il seguito è toccato ai canti della Carnia con “Paolo Dana” e a quelli di Resia, con “Din don Pantalon”, in idioma della Val di Resia. E così via, con qualche brano suonato e cantato a richiesta ed un pezzo svolto assieme al pubblico.

È stato un lavoro certosino, quello della maestra “di scuelute” (scuola dell’infanzia) Marisa Scuntaro, perché ha registrato e parlato con tutte le sue informatrici, come facevano i folcloristi del Novecento. Due informatrici addirittura sono finite nel CD, lì in bella mostra. Si tratta di Ines Di Gleria, di Villamezzo di Paularo, per la voce di “Nanâ pupin” e di Matilde Barbieri di Gemona del Friuli, per la voce di “Ursule Parussule”.

Interessante, dunque, è che oltre alla lingua friulana, i testi dei canti spontanei sono stati raccolti e riportati anche nel dialetto veneto di Marano Lagunare, in resiano, nello sloveno delle Valli del Natisone e del Torre, nonché nell’idioma germanico di Timau e di Sauris. Ovvero nelle varie parlate della regione Friuli Venezia Giulia, molte delle quali sono state  elevate al rango di lingua minoritaria con la legge n. 482/1999.

Nell’esibizione dal vivo Marisa Scuntaro, che canta, suona il contrabbasso e i famosi cucchiai – del resto il suo primo gruppo era proprio “Sedon Salvadie” (Cucchiaio selvatico) – si è fatta accompagnare da Lucia Clonfero, al violino, e da Alessio Velliscig alla chitarra. Nel CD, oltre alla Clonfero, invece, Marisa ha come collaboratori alla chitarra e mandolino, Michele Pucci, assieme a qualche ospitalità di Silvio Pontelli al clarinetto e Roberto Lugli alle percussioni.
William Cisilino, dell'Arlef, alla presentazione di "Dindarine dindarone" di Maria Scuntaro alla Loggia del Lionello

 Lucia Clonfero, al violino, e Marisa Scuntaro in un momento del concerto del 13 settembre a Udine

 
Il trio di Marisa Scuntaro, con Alessio Velliscig alla chitarra a Friuli Doc (sopra) e la Scuntaro con la professoressa Silvana Schiavi Fachin (sotto). Più in basso la copertina de CD.
Fotografie di Elio Varutti


 
Parte di questo articolo è stata pubblicata sul sito web  infofvg.it  col titolo "Dindarine di Marisa Scuntaro a Udine" del 15 settembre 2015.